Ministero dell'istruzione e del merito

A LEZIONE ALLA NORMALE DI PISA SULLE POLITICHE MONETARIE EUROPEE

Nella giornata del 10 marzo, alcune classi della nostra scuola secondaria di secondo grado hanno partecipato ad una lezione via Zoom della Scuola Normale Superiore di Pisa, sulle politiche monetarie e al ruolo della Banca Centrale Europea (BCE), tenuta dalla professoressa Manuela Moschella.

Essenzialmente, i macro-argomenti di cui si è discusso sono 5:

1.     Cos’è la BCE e la sua funzione

2.     Gli strumenti della politica monetaria

3.     Chi prende le decisioni

4.     L’indipendenza della BCE

5.     I concetti di trasparenza e accountability

La Banca Centrale Europea è una delle tante istituzioni dell’Unione Europea, responsabile della politica monetaria della zona euro, ovvero tutti i paesi membri che utilizzano l’euro come moneta di scambio.  Il progetto della BCE e di un’Unione Economia e Monetaria divenne concreto nel 1992 con il trattato di Maastricht, che ha portato alla nascita dell’euro nel 1999.

In molti, tuttavia, non ancora comprendono il motivo per cui è tanto importante quest’istituzione. Partendo dal presupposto che, la BCE è responsabile della politica monetaria della zona euro, il suo obiettivo principale è garantire la stabilità dei prezzi.

 Ma cosa si intende per stabilità dei prezzi? Con quest’espressione intendiamo che non devono verificarsi grandi fluttuazioni del valore dell’euro né al rialzo né al ribasso.

Di primo acchito, si potrebbe pensare che un aumento del potere d’acquisto dell’euro possa essere positivo mentre un ribasso di quest’ultimo negativo, ma non è proprio così. Infatti, questi sono rispettivamente i fenomeni di deflazione e inflazione e sono entrambi rischiosi. Nel primo caso, dove il prezzo di beni e servizi diminuisce e il potere d’acquisto aumenta, può verificarsi il fenomeno della spirale deflattiva, in cui le imprese e famiglie tendono a rinviare gli acquisti perché pensano che i prezzi in futuro saranno ancora più bassi. Nel secondo caso, dove il prezzo di beni e servizi aumenta e il potere d’acquisto diminuisce, il fenomeno si ripercuote con effetti negativi verso imprese e famiglie, che non riescono a fare progetti economici per il futuro. Pertanto, dopo numerosi studi, perché ci sia una situazione di benessere, l’indice di inflazione dovrebbe essere prossimo al 2% nel medio periodo.

Per poter raggiungere quest’obiettivo, la BCE utilizza strumenti che vengono distinti in tradizionali e in non convenzionali. Nel primo caso parliamo della politica dei tassi d’interesse, ovvero la BCE gestisce i tassi di riferimento. Di conseguenza, se vuole prezzi più bassi, alza i tassi d’interesse, cosicché si chiederanno meno prestiti o mutui facendo rallentare l’economia. Invece, per ottenere l’effetto l’innalzamento dei prezzi, effettua l’azione contraria, in modo tale che sia “più facile” chiedere prestiti o mutui, rendendo più “vitale” l’economia.

Gli strumenti non convenzionali, invece, sono quelli che vengono usati in casi estremi, come nel periodo dopo la crisi economica del 200,  aumentando i prestiti alle banche, favorendo il flusso di credito e acquistando ingenti quantità di attività finanziarie: titoli di stato a lunga scadenza, bond bancari e cartolarizzazioni (i prestiti che le banche effettuano, trasformati in titoli finanziari). Questo è stato il cosiddetto “Bazooka”, sotto la guida dell’allora presidente Mario Draghi, che ha avuto come obiettivo quello di stimolare l’economia immettendo più liquidità possibile.

Dal punto di vista organizzativo, la BCE è formata dal Governing Council, di cui fanno parte i direttori delle banche centrali nazionali di ogni Paese appartenente alla zona euro. Poi c’è un organo più ristretto, l’Executive Board, composto da 6 membri: il presidente della BCE, il vicepresidente e 4 commissari scelti a rotazione.  La funzione monetaria viene assegnata a funzionari non eletti, per evitare commistioni e conflitti di interesse legati alla politica.

Inoltre, la BCE viene definita anche come una delle banche centrali più indipendenti. Questo perché il trattato istitutivo della BCE è stato scritto a più mani da molti dei Paesi membri e di conseguenza è estremamente difficile modificarne le caratteristiche, visto che eventuali cambiamenti dovrebbero essere approvati con voto unanime.

Per quanto riguarda il concetto di trasparenza, la BCE si deve presentare regolarmente davanti al Parlamento europeo per dare conto della sua azione nei cosiddetti “monetary dialogues”, pubblicando sul proprio sito le azioni effettuate, rendendo così conto del suo operato.

Infine, per accountability si intende la giustificazione che  data per le azioni svolte e le decisioni prese da parte dei funzionari verso i referenti politici, cui devono riferire spiegando il perché abbiano preso determinate decisioni ed eventualmente i motivi per il mancato raggiungimento degli obiettivi prefissati.

Secondo me, è stata un’iniziativa molto bella, dato che l’argomento trattato è interessante e soprattutto attuale e in più aiuta a comprendere quale percorso studi scegliere dopo le superiori, abituandoti anche a quella che potrebbe essere una lezione universitaria.

Alessio Di Tommaso, IIIA ITE

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