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Il mondo della moda: celebrazione dell’effimero o forma d’espressione?

Il termine “moda” deriva dal latino “modus”, ovvero “maniera”, “modo”, oppure da “mos”, che significa “costume”, “tradizione”. La moda è infatti un fenomeno sociale che rispecchia un modello estetico e comportamentale in un determinato periodo.

Questo fenomeno viene spesso criticato da molti, che lo giudicano come superficiale e gli attribuiscono un’accezione negativa, non comprendendo il suo vero significato.

Anche alcuni intellettuali, poeti, filosofi, hanno guardato con sospetto al fenomeno della moda. Tuttavia, in alcuni scritti come quello del filosofo e sociologo Georg Simmel, “La moda”, emergono degli spunti interessanti. Come osservò Simmel, esiste un collegamento tra moda e identità. I vestiti sono una componente determinante della costruzione sociale del sé. L’identità non ci viene più data dalla tradizione, bensì è qualcosa che dobbiamo scegliere in forza del nostro ruolo di consumatori. La moda non attua solo una differenziazione tra le persone, ma nella stessa misura permette al singolo di esprimere sé stesso. L’abito è una parte dell’individuo, non qualcosa di esterno rispetto alla sua identità. Tutti noi dobbiamo in qualche modo esprimere chi siamo attraverso la nostra apparenza esteriore, e tale espressione dovrà necessariamente dialogare con la moda.

La moda è quindi una forma d’espressione, che si traduce spesso in un’esigenza e nella necessità di comunicare un messaggio. Tra i giovani, per esempio, essa è diventata un mezzo indispensabile per esprimere ciò in cui credono e per diffondere le proprie idee e i propri valori. La parità di genere e l’orientamento sessuale sono alcuni tra i temi più discussi negli ultimi anni, e per sconfiggere l’ignoranza e l’arretratezza culturale ancora molto radicata, i giovani hanno trovato il coraggio di uscire allo scoperto, con il cosiddetto “coming out”, e di esprimere appieno sé stessi, senza il timore di indossare una gonna o di truccarsi.

Inoltre, la moda da sempre riflette il periodo storico in cui viviamo, e svolge una parte fondamentale nella storia di tutti i giorni. Anche grazie ad essa è cambiato il ruolo della donna, che ha assunto e sta assumendo sempre più importanza, e sono cambiati i canoni di bellezza: se prima potevamo scorgere sulle passerelle solo modelle magre, per non dire anoressiche, attualmente non è raro vedere modelle con i corpi più svariati, infatti è proprio la diversità a rendere ognuno di noi unico. Successivamente è esplosa la pandemia, momento difficile per tutti, ma soprattutto per questo settore, che ha subito un vero e proprio “black out”. Molti brand hanno dovuto annullare le sfilate, mentre altri hanno comunque trovato un modo per condividere la moda del momento, come è accaduto il 2 ottobre del 2021, quando la casa di moda Balenciaga ha presentato una sfilata virtuale che sembrava quasi un cartone, e a sfilare sulla passerella vi erano i personaggi dei Simpson, con addosso capi d’abbigliamento del famoso marchio.

Altro evento che sta coinvolgendo e scuotendo il mondo già da un anno è la guerra tra Russia e Ucraina. All’improvviso ci siamo ritrovati davanti ad uno scenario cui mai avremmo pensato di assistere; infatti, alcuni Stati stanno cercando di aiutare il popolo ucraino e di esprimere la propria solidarietà verso di esso. Anche la moda si fa portatrice di questa solidarietà, come accaduto nella sfilata di Giorgio Armani del 27 febbraio 2022, tenutasi in silenzio.

“Non vogliamo festeggiare”, ha detto lo stilista. Nel solo rumore dei passi delle modelle si è potuto sentire chiaramente il sentimento di apprensione per l’Ucraina.

In conclusione, la moda continuerà come in passato a farsi portatrice di un messaggio, e, come afferma Pierpaolo Piccioli, direttore creativo di Valentino, “La moda è moda quando racconta la bellezza, però legata al periodo storico che stiamo vivendo”.

Michelle Paglione – V B LS

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